La quantità di meravigliose acque termali che escono calde dalla terra ha permesso all’Islanda di crearsi una tradizione tutta particolare: quella delle piscine (no, non sto parlando di Blue lagoon e simili ma di vere e proprie piscine).
Ogni città, anche i più piccoli paesini, ha una piscina. Sin dalla più tenera età gli islandesi nuotano, si rilassano e socializzano a mollo in queste piccole e grandi vasche sparpagliate per tutta l’isola.
In alcuni casi le piscine offrono anche vasche con idromassaggio, saune e bagni turchi.
Ma come si va in piscina in Islanda?
1 – Scegliete la piscina che fa per voi
Non sarà difficile trovarne una piscina in Islanda. Nei paesini più remoti probabilmente non avrete molte opzioni ma se sarete a Reykjavìk o in altre città più grandi la scelta potrebbe essere difficile. Nella capitale le più frequentate dai turisti sono Laugardalslaug, Vesturbæjarlaug (la mia preferita: vi dico solo che una volta mi sono addormentata nella vasca con l’acqua bassa, nella quale ti puoi sdraiare) e Sundhöllin.
2 – Fate il biglietto
Le piscine sono più economiche di quanto pensate, considerati gli standard islandesi. L’entrata per un adulto è di 1000 ISK. I bambini da 0 a 6 anni non pagano e quelli da 6 ai 17 anni pagano solamente 160 ISK. Infondo andare a farsi un bel bagno in famiglia non è così oneroso e vale la pena di fare questa esperienza tipica.
3 – Via le scarpe!
Prima degli spogliatoi troverete degli scaffali nei quali lasciare le scarpe. Potrete anche portarle con voi e lasciarle negli armadietti purché le infiliate in un sacchetto o nello zaino, in modo che non sporchino l’interno dell’armadietto.
4 – Entrate negli spogliatoi e…spogliatevi!
Che altro volete fare, in uno spogliatoio? Ovviamente quelli femminili sono separati da quelli maschili. Se speravate di vedere un bel nordico ignudo questo non è il posto giusto.
Troverete tanti armadietti con le chiavi attaccate a dei bracciali elastici. In altre piscine più moderne vi daranno un braccialetto elettronico. Sceglietene uno e metteteci dentro tutto, smartphone e fotocamere incluse. È vietato fare foto, la piscina in Islanda è un luogo “sacro” di rilassamento, rispettate le regole.
Da qui in poi vi serviranno solo: costume, asciugamano e prodotti per la doccia.
5 – Fate la doccia. NUDI.
Qui tocchiamo un tasto che per qualcuno potrebbe essere problematico.
Le regole delle piscine parlano chiaro: la doccia si fa nudi, come mamma vi ha fatti. E no, non potete evitarlo.
Ci sono persino delle “guardie” che si assicurano che vi laviate per bene e senza costume addosso. Insomma, ci vogliono pochi minuti e vi giuro: nessuno baderà alle vostre pudenda.
Vedrete tanto di cartelli esplicativi che, qualora non lo avesse già fatto la vostra mamma a suo tempo, vi spiegheranno che bisogna insaponarsi bene i capelli, le ascelle, i piedi e quell’area lì dove non batte il sole (a meno che non siate naturisti).
Nelle docce troverete il sapone ma siete liberi di usare anche il vostro.
Ora che siete belli puliti, infilatevi il costume, lasciate asciugamano ed eventuali saponi personali nei piccoli scaffali che troverete vicino alle docce e preparatevi: si esce!
Ah, nessuno tra gli islandesi usa le ciabatte di gomma in piscina. Né nelle docce, né attorno alle piscine stesse. Io faccio come loro da anni, ormai, ed i famigerati funghi ai piedi non li ho mai presi (…spero di non essermela appena gufata).
6 – Dentro l’acqua calda!
Di solito c’è una piscina grande, che è l’ideale se volete nuotare, piccole vasche a diverse temperature ed aree di gioco per bambini.
Fradici come un pulcino appena uscito dall’uovo dovrete uscire all’aperto (con quei -6° invernali, magari) ed arrivare alla piscina. Perché sì, la piscina è all’aperto ed è lì, aperta e gremita, in ogni stagione.
Le tecniche per raggiungere le acque calde sono miste ma la più gettonata tra i turisti è quella di “correre ma non troppo”, con passi tra il saltarello e la falcata di piccione, sussurrando imprecazioni nella propria lingua madre.
Resistete all’impulso di lanciarvi a bomba, entrate dolcemente: i tuffi sono vietati.
7 – Dentro e fuori
Dopo esservi ripresi dallo shock termico vi renderete conto che la gente cambia spesso postazione.
Dalla vasca a 32° vanno alla 40°, poi alla 38° e magari fanno pure un tuffetto in quella da 4°, sopravvivendo inaspettatamente. Provate a fare lo stesso (quella da 4° l’ho provata una volta sola ed ho involontariamente insegnato agli islandesi presenti alcuni vocaboli italiani utilissimi), giratevi tutte le vasche, socializzate e riposatevi.
8 – Scoprite che si può stare bagnati al freddo senza che vi venga un “colpo d’aria”
Sebbene le nonne italiane da intere generazioni vi abbiano fatto credere che se prendete freddo vi ammalate e morite malissimo, non è così.
Scoprirete di sentirvi accaldati, dopo essere stati in acqua, e sentirete l’impulso ad uscirne.
È strano scoprire che da fradici e seminudi si può star bene al freddo, fuori dall’acqua, ed è bello vedere il vapore che si alza dalla pelle. E come sentite un po’ di freddo…pluff! Nuovamente nell’acqua calda e senza alcun “colpo d’aria”.
9 – Nuovamente nella doccia
Ormai sarete abituati. Praticamente come dei locali. Chiappe di fuori? E chi se ne frega!
Non è obbligatorio lavarsi dopo la piscina ma è consigliabile farlo, anche solo per sciacquare via quel poco di cloro che utilizzano. Vi consiglio di applicare un po’ di balsamo ai capelli perché l’acqua termale con aggiunta di cloro tende a seccarli.
Troverete specchi per acconciarvi e truccarvi, se lo volete, ed asciugacapelli. Rivestitevi, lasciate la chiave attaccata all’armadietto e via, pronti per continuare il viaggio!
10 – Godetevi il relax
Dopo un bagno in piscina in Islanda ci si sente infinitamente bene. Godetevi questa sensazione, fieri di aver provato una delle esperienze più islandesi di tutte che ricorderete per tutta la vita.