Il Circolo d’Oro: tre gioielli da visitare in una giornata.

Non si riesce a pianificare un viaggio in Islanda senza imbattersi nel cosiddetto “Golden circle”.
Certo: è inflazionato. Non aspettatevi paesaggi deserti e natura incontaminata perché ormai i punti d’interesse turistico che fanno parte del cosiddetto circolo d’oro, golden circle o gullni hringurinn che dir si voglia, sono pieni di gente.

Nonostante ciò, comunque, vale la pena di scoprire i luoghi hanno reso famoso questo classico itinerario da fare in una giornata:

Il parco nazionale di Þingvellir (Thingvellir)

Geologia

La bellezza di questo posto è la prima cosa che vi salterà all’occhio. Campi di lava, muschio, montagne tutto attorno.

Tra le attrazioni primarie di questo sito (che è patrimonio UNESCO) spicca la famosa “spaccatura tra la placca tettonica Nordamericana e quella Euroasiatica”.
Lo so: vi diranno che camminerete esattamente nella fessura tra i due continenti ma non è esattamente così.
Mi spiace infrangere questo sogno ma sono sicura che la verità non renderà il luogo meno ricco di fascino.

La frattura tra la placca Euroasiatica e quella Nordamericana

In realtà la frattura nella quale camminate visitando il parco è solamente una delle tante che si formano in prossimità dell’area di divergenza tra le due placche.

Per semplificare la cosa, visto che non sono una geologa e non posso certo lanciarmi in spiegazioni scientifiche approfondite, invito i miei compagni di viaggio a pensare a queste spaccature come a smagliature sulla pelle.
Non se ne avrà mai solamente una ma saranno diverse, tutte parallele, con un aspetto simile a quello di queste immense fessure nella roccia lavica.

Le due placche tettoniche a Þingvellir distano 7 km l’una dall’altra. In linea generale, in tutta l’Islanda, le due placche distano 20-25 km a Nord-Est e circa 10 km a Sud-Ovest.
Insomma: quando vi dicono che ci state camminando nel mezzo è un po’ come dire che a Courmayeur state camminando tra la Svizzera e la Francia: tecnicamente vero ma non così tangibile come ci si potrebbe aspettare.

Dimenticate dunque di toccare con una mano l’America e con l’altra l’Europa: apprezzate comunque la geologia del posto ed ed immergetevi nella sua storia.

Storia

Þingvellir è un luogo importante anche dal punto di vista storico: proprio qui nel 930 DC venne costituito uno dei primi (o forse proprio il primo) parlamenti del mondo denominato Alþing.

I capi dei clan islandesi iniziarono a radunarsi in questo “emiciclo” (l’avvallamento tra i due dirupi) in una sorta di sessione parlamentare che durava circa 15 giorni.
Durante questo periodo venivano promulgate leggi, si regolavano conflitti e si organizzavano gare sportive e feste.

Proprio qui nell’anno 1000 decretarono che il cristianesimo sarebbe stato la religione ufficiale della nazione.

L’Alþing rimase attivo fino al 1262, quando l’Islanda passò sotto le dominazioni di Norvegia e Danimarca.
Nell’anno 1944 l’indipendenza del Paese fu proclamata proprio a Þingvellir: un luogo simbolico profondamente radicato nella cultura islandese.

Cosa fare a Þingvellir 

Passeggiate nella storia – Seguendo il sentiero principale avrete modo di apprendere fatti e curiosità sulla storia del luogo grazie ai numerosi pannelli esplicativi che vi racconteranno vicende e rituali (anche i più crudi).

Visitate il Visitor Centre e la sua mostra “Heart of Iceland” – al Visitor Centre potrete acquistare souvenir, rilassarvi alla caffetteria ed ammirare la mostra interattiva riguardo la natura e la storia del sito UNESCO.
L’ingresso alla mostra costa 1.000 ISK ed il centro è aperto ogni giorno (salvo impedimenti meteorologici) dalle 9.00 alle 18.00.

Camminate! – troverete molti sentieri lungo i quali camminare ammirando la natura del posto. Qui potrete scaricare una mappa dei percorsi presenti nel parco. Durante le vostre escursioni potreste imbattervi nei resti delle vecchie fattorie (ia-ia-oh!) Hrauntún, Skógarkot e Vatnskot.

“Un tuffo dove l’acqua è più blu” – è possibile immergersi nelle acque cristalline del lago più grande d’Islanda, il Þingvallavatn. Diverse compagnie organizzano immersioni (con bombole o semplice snorkeling) in questo lago e nello specifico nella fessura denominata Silfra. Se siete a caccia di brividi subacquei, questa è l’escursione che fa per voi.

non dimenticate di scaricare la app del parco della quale abbiamo parlato qui !

Geysir

Se vi foste mai chiesti da cosa derivi la parola geyser, ecco la risposta!
Sito nel bel mezzo della valle geotermale di Haukadalur (presumibilmente nata nel 13° secolo, tra i forti terremoti e la devastante eruzione dell’Hekla), Geysir è “il padre di tutti i geyser”!
Il suo nome, che significa più o meno “lo zampillante”, è ormai sinonimo di sorgente di acqua bollente che ha eruzioni intermittenti.
Dopo centinaia di anni di attività il buon vecchio Geysir si è ritirato dalle scene nel 1916. È “risorto” una volta soltanto nel 1935 ma non è a lui che dovrete rivolgere le vostre attenzioni.

Accerchiatevi piuttosto attorno allo Strokkur, avendo la furbizia di non mettervi sotto vento a meno che non abbiate un’improvvisa ed incoercibile voglia di una doccia.
Ogni 5/10 minuti potrete ammirare un getto d’acqua con altezza variabile tra i 15 ed i 30 metri!
Siate pronti con le fotocamere perché è molto veloce. Io ho rinunciato a fare una fotografia, ogni volta opto per un video in modo da essere sicura di catturare il getto (e pure coi video riesco a fare abbastanza schifo: tutti mossi e mai una volta che si veda il getto per intero).

Cosa fare a Geysir

Passeggiate – l’area è molto bella da visitare, potrete seguire i sentieri che vanno verso Nord e raggiungere un punto ricco di fumarole, molto scenico per le vostre foto ricordo. Osservate i cristalli di zolfo giallo in prossimità delle fumarole: sono bellissimi! Risalite la montagna Laugarfjall per una visione panoramica dell’area: se la giornata è limpida vedrete il ghiacciaio Vatnajökull.

Prendetevi un caffè o pranzate! – Proprio a due passi dall’area dei geyser è stato costruito il Geysir Center: un complesso che comprende caffetteria, gift shop, bagni pubblici (gratuiti) ed uno spazio multimediale dedicato ai fenomeni geotermici. Non è il luogo più economico nel quale fare shopping dunque consiglio di reperire i vostri souvenir altrove.

Gullfoss

La cascata d’oro! È da lei che è stato preso il nome per il “circolo d’oro”.
Questa immensa, prorompente cascata lungo il fiume Hvítá con i suoi 32 metri di salto è una delle maggiori attrazioni d’Islanda.

Porta mediamente 110 metri cubi d’acqua al secondo (si fa fatica ad immaginarlo) ma durante i periodi di allagamenti dovuti al disgelo può arrivare ai 2000 metri cubi al secondo. Per darvi un’idea, durante la giornata media potrebbe riempire circa una piscina olimpionica al secondo.

Questa cascata porta con sé una storia di amore per il territorio.
Nata (nel 1871) e morta (nel 1957) nella fattoria di Brattholt, Sigriður è stata una figura importante per Gullfoss.

A Gullfoss potrete visitare anche il piccolo monumento alla grande Sigriður

Figlia dei proprietari della terra che comprende questa meta spettacolare e seconda di tredici fratelli (solo sette dei quali sopravvissero fino all’età adulta), Sigriður costruì assieme alle sorelle il primo sentiero per condurre turisti alla cascata. Già nel 1875 fece da guida a chi volesse esplorare le sue terre e la sua bellissima Gullfoss.

Quando ci fu il rischio che la cascata venisse imprigionata con una diga per generare elettricità (il padre di Sigriður, in ristrettezze economiche, venne convinto ad affittare quella parte di terra ad una società elettrica), la ragazza cominciò a protestare a gran voce, percorrendo più volte a piedi la strada che da Gullfoss conduce a Reyjkavik incontrando funzionari governativi e minacciando di buttarsi nel fiume.

Fortunatamente, un po’ per l’ottimo lavoro condotto da Sigriður con l’appoggio dell’avvocato Sveinn Bjornsson (che successivamente è diventato il primo Presidente d’Islanda), un po’ perché la società elettrica non riuscì a pagare nei tempi previsti la concessione per la proprietà, la cascata fu salvata.

Nel 1928 venne reso nullo dalla Corte di Reykjavik il contratto stipulato nel 1907 e Gullfoss tornò “libera”.

Nel 1979 l’area divenne ufficialmente riserva naturale: protetta e curata come Sigriður avrebbe voluto.

Cosa fare a Gullfoss

Esplorate l’area – potrete vedere la cascata da due punti di vista: scegliete se prendere il sentiero che vi porterà a vederla dall’alto o se scendere lungo il fiume per poterla apprezzare dal basso verso l’alto. Sono entrambe visioni eccezionali ma questo è uno dei pochi casi nei quali io preferisco la visione dall’alto. Occhio che se andate giù a livello del fiume vi bagnate, assicuratevi di essere vestiti adeguatamente (che altro vi aspettavate, da una cascata che riempie una piscina olimpionica al secondo?)

Rilassatevi al Gullfoss Kaffi – ricaricate le batterie con un po’ di cibo, un buon caffè o una cioccolata calda al Gullfoss Kaffi: la caffetteria che troverete nel parcheggio della cascata. C’è pure la possibilità di acquistare qualche souvenir.

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