Lupini in Islanda: una “guerra” a colori

Durante il periodo estivo colorano l’isola coi loro fiori viola.
Non potrete non notarli: i lupini hanno invaso l’Islanda.
Sono bellissimi da vedere ma…hanno un “segreto scomodo”.

Quando e come sono arrivati i lupini in Islanda?

I Lupini (Lupinus nootkatensis) non sono originari dell’isola.
Sono stati introdotti come metodo per limitare l’erosione del suolo, data la loro capacità di crescere anche in terreni particolarmente difficili per altri arbusti e piante.

Chi ebbe l’idea di portare i lupini in Islanda? Hákon Bjarnason.
All’epoca direttore dello Skógræktin (Servizio forestale islandese), partì per una missione in Alaska col preciso intento di raccogliere piante che potessero rivegetare l’Islanda.
Dopo tre mesi di intensa ricerca rientrò a casa in quello che fu il primo giorno dell’odissea dei lupini: il 3 Novembre del 1945.

Per circa trenta lunghi anni la pianta è stata utilizzata solamente in alcuni spazi verdi attorno a Reykjavík.

Solo nel 1976 la Landgræðslan (SCSI – Servizio di conservazione del suolo d’Islanda) ha iniziato a distribuire i semi a chiunque ne facesse richiesta.
Gli agricoltori delle zone rurali cominciarono a seminare con grande soddisfazione.
Le intenzioni erano ottime: non solo la pianta avrebbe rallentato l’erosione grazie alle proprie radici ma avrebbe pure fertilizzato il terreno dato che produce grandi quantità di azoto.

Nessuno aveva previsto che il viaggio di Hákon avrebbe cambiato per sempre l’aspetto dell’Islanda.

“Ti odio, poi ti amo, poi ti amo, poi ti odio, poi ti amo”

Cosa ne pensano gli islandesi di questa pianta “aliena” che sta invadendo ogni anno di più la loro terra?
I pareri sono discordanti.

Da una parte c’è chi spinge per arginare l’espandersi dei lupini in Islanda, dall’altra c’è chi invece ama il loro aspetto ed è disposto a “dimenticare” la vecchia Islanda a favore di quella coperta dai lupini.

Gli esperti del Náttúrufræðistofnun Íslands (Istituto islandese di storia naturale) affermano che nei prossimi decenni si verificherà un picco di espansione molto preoccupante.
Grazie a questa loro mappatura appare evidente quanto il lupino, che è per sua natura fortemente invasivo, stia ricoprendo ettari di terreno ad una velocità impressionante.

Il problema dei lupini in Islanda è duplice: non solo tolgono luce e nutrimento alla flora locale minandone la sopravvivenza ma rischiano anche di ricoprire interamente l’isola cancellando il paesaggio lunare che la caratterizza.
Secondo Hjörleifur Guttormsson, naturalista e membro del parlamento, i lupini potrebbero potenzialmente ricoprire tutto il territorio islandese, ghiacciai esclusi.

Quelli del “controllo ed eradicazione”

Crescendo velocemente sia in termini di ampiezza e densità sia in termini di altezza (arrivano fino a 90 cm), i lupini tolgono luce alla delicata flora originaria dell’isola attuando un vero e proprio fenomeno di soffocamento delle piccole piante che sono sempre state presenti.
In molte aree sono già spariti i mirtilli e l’Empetro nero, letteralmente sopraffatti dalla mole dei lupini.

Esperti botanici hanno effettuato un’approfondita ricerca per selezionare il miglior metodo per liberarsi di queste leguminose infestanti ed hanno scoperto che un taglio accurato offre maggiori risultati rispetto all’utilizzo di diserbante, nocivo anche per le altre specie floreali.

É possibile partecipare alla lotta contro l’invasione dei lupini attraverso alcune associazioni che raccolgono persone provenienti da ogni parte del mondo.
In video, i volontari di SEEDS combattono l’espandersi della macchia leguminosa nella penisola di Reykjanes.

Ad oggi sono molte le squadre che si battono contro l’avanzare di questa invasione ed interi gruppi di volontari, ranger ed esperti di botanica si muovono per tagliare la pianta proprio quando il fiore è al massimo del suo splendore, affinché le radici (indebolite per lo sforzo di produrre fiori tanto grandi) non riescano a fornire abbastanza energia per la sopravvivenza.

Un’indagine svolta su 767 insetti impollinatori appartenenti a 24 famiglie ha evidenziato come, seppur in presenza di fiori di lupino, preferiscano visitare le piante autoctone sebbene queste ultime non sfoggino fiori altrettanto visibili e numerosi.

647 individui (l’84%, 22 famiglie) hanno ignorato completamente i lupini.

In particolare il Bombus Jonellus, l’unico insetto nativo islandese appartenente alla famiglia delle Apidi, sembra quasi rifiutare completamente i fiori di lupino.
Un espandersi di questa pianta con relativo soccombere delle piante autoctone determinerebbe un rischio concreto per la conservazione degli insetti che tendono ad ignorare le vistose fioriture della leguminosa.

Quelli del “sì al lupino selvaggio”

Se da una parte abbiamo volontari che passano le giornate libere a tagliare le piante al momento giusto, dall’altra abbiamo ferventi difensori dei lupini che amano il loro aspetto ed accettano che l’Islanda cambi per sempre a favore di questi legumi dai fiori colorati.

Alcune frange del movimento Vinir lúpínunnar (amici dei lupini) spargono semi ovunque ed arrivano addirittura a riseminare le aree dalle quali la “fazione nemica” ha rimosso le piante.
Uno dei loro slogan è la frase di Abramo Lincoln che recita “le nazioni non muoiono per invasione, muoiono per marciume interno”.

Tra loro ci sono persone che raccolgono i baccelli contenenti i semi e si rendono disponibili a distribuirli a coloro che vorranno sparpagliarli nelle aree ancora libere.

Difendono queste piante a spada tratta per il suo bell’aspetto, per i benefici del rilascio di azoto nel terreno e perché bisogna essere aperti all’evoluzione ed al cambiamento. Poco importa il prezzo da pagare.

Le artiste Inga Kristín Guðlaugsdóttir e Elín S. Harðardóttir hanno pensato a come valorizzare i lupini ed hanno lanciato il Lupine project esplorandone le possibilità.
Hanno ottenuto dalla pianta dei coloranti per la lana che danno tonalità ambrate e, compattando le fibre di radici, fusto e foglie, hanno dato vita ad un materiale utilizzabile sia in edilizia che nel packaging che ricorda i pannelli di fibra di legno (o MDF).

Vinceranno i muschi o i lupini?

Secondo Arni Bragarson, il direttore della  Landgræðslan, siamo ormai al punto di non ritorno.

I lupini in Islanda sono ormai troppo diffusi e pensare di cancellarli è impossibile.
Quello che cercheranno di fare sarà tentare di contenerli e destinarli solo a determinate aree dopo un’ attenta analisi dei costi e dei benefici.

L’idea è quella di tentare di domare i lupini in Islanda destinandoli solamente a zone fortemente colpite dall’erosione. Grazie a questa pianta, se ben gestita, si potrebbero limitare le tempeste di sabbia e si creare un ottimo suolo per riforestare.

Certo non sarà facile perché da un lato il lupino è una pianta estremamente invasiva e dall’altro qualcuno “bombarda” coi semi.

Per quanto mi piaccia molto il paesaggio colorato di quel viola-bluastro, mi rendo conto che il rischio di perdere la flora autoctona è davvero alto.
L’invasione dei lupini è uno degli esempi di come a volte non si riesca a prevedere i rischi di un passo fatto in assoluta buona fede.

Infondo l’idea in sé non era male, ma si è capito solo nei decenni che sarebbe stata da gestire diversamente.

C’è una frase di C.S. Lewis che dice “Non puoi tornare indietro e cambiare l’inizio, ma puoi iniziare dove sei e cambiare il finale.”

Oggi due fazioni lottano per cambiare il finale. Chi eradica e chi semina.
Chi vincerà?
Ce lo dirà solo il futuro.
Intanto, godiamoci il paesaggio attuale perché in un modo o nell’altro cambierà di certo.

Cani da slitta islandesi corrono in un campo di lupini. Scoprili QUI!

Fonti:
Willow, Jonathan & Tamayo, Mariana & Jóhannsson, Magnús. (2017). Potential impact of Nootka lupine (Lupinus nootkatensis) invasion on pollinator communities in Iceland. Icelandic Agricultural Sciences. 30. 51-54. 10.16886/IAS.2017.06. 

ReNo – Restoration of damaged ecosystems in the Nordic countries Di Guðmundur Halldórsson

Mapping Lupinus nootkatensis in Iceland using SPOT 5 images di Arna Björk Þorsteinsdóttir

Svavarsdóttir, Kristín & von Schmalensee, Menja & Aradóttir, Ása & Stefánsson, Róbert. (2016). Áhrif sláttar og eitrunar á lúpínubreiður og gróðurfar [A comparison of two eradication methods for the invasive species Lupinus nootkatensis in Iceland – English summary]. Náttúrufræðingurinn. 86. 5-18.