I migliori souvenir da comprare in Islanda

Viaggiare ci lascia tantissimi ricordi. Memorie, fotografie, video e souvenir!
Ma quali sono i migliori souvenir da comprare in Islanda?

Made in Islanda prima di tutto

La prima cosa che vi consiglio di fare è quella di acquistare prodotti islandesi!
Potrebbe sembrare banale ma vi assicuro che la maggior parte degli articoli che trovate in vendita nei classici negozietti “per turisti” sono tutto fuorché fatti in Islanda.
Controllate le etichette onde evitare di pagare come islandese un prodotto importato a basso costo.

Soprattutto su prodotti quali peluche, magliette, cappellini, calamite e tutto quel genere di “cianfrusaglie turistiche” tipiche dei gift shop.
Sia chiaro: non c’è nulla di male nel comprare queste cose ma siate consci di cosa state acquistando.

Se volete portarvi a casa qualcosa di unico, diverso da tutto quel che avete comprato nel resto del mondo, vi do qualche consiglio!

Lopapeysa: il maglione-icona

Mi rifiuto di credere che non abbiate mai visto questi maglioni tradizionali cercando immagini dell’Islanda.
Questi meravigliosi capi d’abbigliamento sono molto più caldi di quanto possiate immaginare.
Vengono spesso utilizzati al posto del cappotto ed hanno anche una buona impermeabilità.

Spesso sento dire che non sono esattamente economici. è vero ma tenete presente due cose:

  • sono realizzati al 100% con purissima lana di pecora islandese
  • sono interamente fatti a mano. Riuscite ad immaginare le ore di lavoro?

Se trattati con la dovuta cura durano una vita, saranno un ricordo che vi accompagnerà molto a lungo.
Controllate benissimo le etichette perché è capitato che maglioni venduti per islandesi fossero prodotti in Cina.
Diffidate da dichiarazioni fumose quali “designed in Iceland”, cercate un vero e proprio “made in Iceland”!

Durante il vostro viaggio vi capiterà di incappare in negozi, guesthouse e piccoli bar/caffetterie nei quali poter acquistare maglioni veramente fatti a mano, in Islanda, da sapienti islandesi.
Ci sono botteghe nelle quali vengono venduti maglioni realizzati da vari artigiani.
Tra queste, la mia preferita è la Handverkshópurinn Bolli di Búðardalur . Se passate da quelle parti vi consiglio di fermarvi!

Se invece vi trovate nella capitale e volete essere sicuri di aver acquistato un Lopapeysa originale affidatevi alla Handprjónasambandið (Associazione del lavoro a maglia). Hanno due graziosi e ricchissimi negozi: uno in Skólavörðustígur ed uno in Borgartún.

Non c’è gara: la lopapeysa è decisamente il più iconografico tra i migliori souvenir da compare in Islanda. Volete conoscerne storia e curiosità? Scopritele qui!

Un sale unico al mondo

foto di Saltverk

Il mio preferito è quello di Saltverk.
Prodotto con le stesse metodologie usate oltre 400 anni fa, questo sale ricco di preziosi minerali arriva dritto dritto dall’oceano.
In una piccola fabbrica situata nel cuore dei fiordi dell’ovest sapienti mani trattano l’acqua marina per trasformarla, col solo utilizzo dell’energia geotermica, in cristalli di sale purissimi.

Datevi un tono coi vostri amici mentre usate sale al timo artico sulle melanzane fritte

Se volete fare “quelli gourmet” prendete, oltre al sale semplice che non potete perdervi, quelli aromatizzati.
Ci sono alla betulla affumicata (mi piace molto), alla liquirizia, al timo artico, alle alghe e col carbone.
Impreziosiranno i vostri piatti!

Nel caso in cui sentiate il bisogno di provare questo sale prima del vostro prossimo viaggio in terra islandese, sul sito del produttore è possibile ordinare sia le singole confezioni che dei box regalo da due o da quattro.

Fino a poco fa era possibile fare il tour guidato della fabbrica per 2000 ISK a testa ma attualmente è tutto fermo causa COVID-19.
Si spera che possano riprendere presto ad accoglierci.
Intanto è possibile comprare i loro prodotti nei supermercati ed in molti negozi di souvenir.

Gioielli…vulcanici!

Foto di Gullkúnst

Alcuni gioiellieri propongono bracciali, anelli, collane e pendenti artigianali meravigliosi impreziositi con della splendida e nerissima lava.

Un esempio di bracciale a basso costo che potrebbe “fregarvi” facilmente se venduto in Islanda.

Ce ne sono per tutti i gusti ma attenti: non tutta la lava che vedrete esposta nelle vetrine è veramente islandese.
Leggerete “fatto in Islanda” o “design islandese” ma chiedete da dove viene quella lava e siate pronti ad avere dei dubbi a riguardo.
Esperti mi hanno spiegato che per una semplice questione di durezza la lava islandese non si riesce a lavorare bene perché quando è ridotta in piccoli pezzi si spacca facilmente.
Lucidarla completamente senza distruggerla è quasi impossibile e forarla da parte a parte, come per farne una perlina, sarebbe un’impresa che richiede molto tempo.

L’unico modo per usarla nei gioielli è salvaguardarla incastonandola in un vero e proprio “abbraccio” d’oro o argento, che possa limitare al massimo gli urti.

Morale: diffidate da tutto ciò che vi viene spacciato per islandese ed ha delle perline.

Non abbiate paura di informarvi!
I gioiellieri seri saranno felici di spiegarvi da dove proviene la lava utilizzata per i loro gioielli ed apprezzeranno il vostro interessamento.
Nella capitale troverete diverse gioiellerie lungo Laugavegur.

Cioccolata “del nord”

Foto di Omnom

Sebbene le fave di cacao che utilizzano provengano da Tanzania, Madagascar, Nicaragua e Brasile, la cioccolateria Omnom è decisamente islandese!
Le eccezionali barrette made in Reykjavik vengono realizzate usando il cacao equo-solidale, il latte di oltre settecento piccole fattorie dislocate per tutta l’isola, il sale di Saltverk (del quale abbiamo appena parlato) ed il caffè selezionato da Reykjavík Roasters.

Ce n’è per tutti i gusti. Vegane, col latte, con il caramello, le mandorle salate, la liquirizia, il caffè, i lamponi…impossibile non trovarne una che vi piaccia.
La mia preferita? Lakkrís + Sea Salt. Una delizia di cioccolato bianco sapientemente mescolato a liquirizia e sale.

Anche Omnom, per 3000 ISK, offre interessanti visite alla fabbrica situata nell’area di Grandi a Reykjavik ma attualmente non ammettono pubblico per ragioni di sicurezza sanitaria.
Appena finirà la pandemia avrete una  scusa in più per tornare in Islanda: guardare i cioccolatieri al lavoro e seguire la lezione sul cioccolato (con relativi assaggi) alla Omnom!

Qualcosa con cui brindare 

Foto di Himbrimi

L’Islanda riserva alcune belle sorprese, in termini alcolici.
Un mucchio di ottime birre artigianali (c’è pure quella dedicata alla mucca Sæunn), dei whisky particolari (tra cui quello affumicato con cacca di pecora), svariati tipi di vodka, amari alle erbe e acquaviti tra le quali il famoso Brennivín.

Ma lasciate che vi consigli una cosa tutta speciale, un gin islandese al 100% ma con un tocco di italianità: Himbrimi!

Frutto della passione di Óskar Ericsson, il quale raccoglie personalmente le erbe che aromatizzano Himbrimi, questi gin sono “figli” anche del romanissimo Junio Carchini.
E no, non vi sto facendo la classica marchetta pubblicitaria tra italiani. Himbrimi non ne ha bisogno ed è decisamente tra i migliori souvenir da comprare in Islanda.
Assaggiatelo (il mio preferito è l’Old Tom, vincitore di svariati World Gin Awards) e capirete perché questa bottiglia è tra le cose che dal Duty Free finiscono sempre nel mio bagaglio a mano.

Se la qualità del prodotto non fosse già di per sé abbastanza appetibile ai vostri occhietti, questo è un Gin altruista.
Ogni anno il 5% dei ricavi di Himbrimi Winterbird London Dry Gin vengono destinati alla difesa dell’ambiente.

Avete bisogno di altre motivazioni per ficcarne una bottiglia anche nel vostro, di bagagli a mano?

Liquirizia in tutte le sue declinazioni

Ne troverete in ogni forma ed in ogni abbinamento.
La liquirizia va fortissimo! Rientra di certo tra i migliori souvenir da comprare in Islanda se volete riportare a casa qualcosa di veramente tipico.

Vi dirò: i primi tempi il gettonatissimo abbinamento cioccolata/liquirizia mi faceva rabbrividire. Ora ne sono dipendente.
Vi aspettano decine di barrette ripiene, snack, praline, caramelle, stringhe, addirittura liquori (che potrete trovare, però, solamente al Vínbúðin: l’unico distributore autorizzato dai Monopoli statali di alcolici).
Le mie barrette preferite sono le Þristur: una specie di Mars con uno strato di liquirizia morbida al posto del caramello.
Non perdetevi le liquirizie del tipo “pipar”. Sono aromatizzate con cloruro di ammonio e conosciute anche come liquirizia salata.

C’è poco da stare a chiacchierare, queste dovete gustarle!
Entrate in un supermercato (qui ve li elenco) e fatevi un giro di assaggi.

Ottima musica

Sebbene sia vero che un disco si può acquistare in qualsiasi posto, comprare un disco islandese in Islanda ha certamente tutto un altro sapore.
Soprattutto se si può fare shopping in quello che Gramophone.co.uk ha eletto come il miglior negozio di dischi del mondo:  12 Tónar!

Situato nel cuore della capitale, questo bellissimo negozio è una chicca per gli amanti della musica.
La prima volta che sono entrata mi hanno messo in mano un caffè, offerto da loro, ed una pila di dischi da ascoltare grazie ad un piccolo stereo con cuffie.
Mi sono accomodata sul divano (sì, c’è il divano) ed ho cominciato ad ascoltare quel che mi avevano consigliato.
È stato come andare a trovare la nonna, solo che questa nonna ti passa i dischi al posto del cibo: “L’hai ascoltato questo? No? Prendilo. Dai, su, ascoltalo, non fare complimenti!”.

In questa location che ha un che di “potteriano” tra le sue poltrone in velluto e le applique colorate, organizzano regolarmente concerti.
12 Tónar dal 1998 è in prima linea nel proporre e lanciare nuovi artisti.

Se non vi bastasse, hanno anche un servizio bar che nel pomeriggio organizza eccezionali happy hour.

Non perdetevi questa sosta e regalatevi qualche disco meraviglioso acquistato lì, nella terra d’origine.
Non conoscete la musica islandese?
Seguite i ragazzi di Musica islandese Italia ed i loro podcast su Spotify per qualche ottimo consiglio!

Un souvenir indelebile: tatuaggi

Sarà che a me piace molto la body art, ma non ho potuto fare a meno di darmi un’occhiata intorno e scoprire eccezionali tatuatori.

Ogni giugno (tranne questo del 2020, causa COVID-19) si svolge una piccola ma bella tattoo convention al Gamla Bíó di Reykjavík.

Ci sono diversi studi ai quali rivolgersi, pieni di artisti che lavorano in stili diversi.
Tra questi, vi consiglio Icelandic tattoo corporation e Reykjavik ink.

Io mi sono profondamente innamorata dell’arte di Habba Nero, che lavora con tecnica handpoke (senza macchinetta, fa tutto a mano libera con l’utilizzo di ago ed inchiostro secondo tecniche antiche) e dell’infinita delicatezza dei lavori di Striga.
Queste talentuose professioniste lavorano entrambe presso l’Icelandic tattoo corporation.
Se questi stili non incontrassero il vostro gusto date un’occhiata agli altri tatuatori: ce ne sono veramente per tutti!

La raccomandazione che vi do, qualora decidiate di riportarvi a casa un tatuaggio, è quella di scrivere con largo anticipo per prenotare un appuntamento.
Non aspettatevi di entrare in studio e farvi tatuare al volo.

Indubbiamente questo è uno tra i migliori souvenir da comprare in Islanda anche perché ha un valore aggiunto: non potete perderlo!

Per concludere

I ricordi migliori che avrete non saranno certo quelli materiali ma anche i souvenir hanno il loro peso.
Non fate come me che la prima volta non ho comprato niente per risparmiare e poi me ne sono pentita come una cretina: fatevi un regalo (o più di uno!) che aiuti a lenire la “tristezza da rientro”!

Siete nella capitale durante il fine settimana? Non perdetevi il mercatino delle pulci Kolaportið. Troverete molte delle cose delle quali vi ho appena parlato.
Anche in aeroporto, poco prima dei gate, ci sono dei negozietti presso i quali potrete comprare dei souvenir “last minute” ma vi consiglio di fare shopping prima di arrivare lì (a meno che non vogliate alcolici).
Ricordate sempre che su alcuni beni potrete richiedere il rimborso IVA prima di tornare a casa.
(Attualmente l’ufficio del rimborso tasse di Keflavík è chiuso ma potrete lasciare i vostri moduli allo sportello bancario)