I modi di dire racchiudono lo spirito di un popolo, in un certo senso.
Ho iniziato a far caso a quanti modi di dire islandesi esistano proprio quando ho cominciato a studiare la lingua.
Inciampavo in qualcosa che sembrava avere uno strambo significato ed eccolo lì: un altro modo di dire.
Vi è mai capitato di tradurne letteralmente uno da qualche lingua straniera? Sul momento non sembrano avere molto senso ma sono pura saggezza popolare!

Áfram með smjörið!

Avanti col burro!
Ora, per quanto io il burro islandese lo metterei pure sui calzini prima di infilarli al mattino, questa frase mi ha colta impreparata.
Cosa significa? È un modo per dire “basta tergiversare, lavora, muoviti!“.
Avete presente quando vi perdete in scemenze piuttosto che continuare quello che stavate facendo? Eh. Áfram með smjörið!

Ég kem alveg af fjöllum.

“Vengo completamente dalle montagne”
Si usa quando non si ha idea di cosa stia succedendo, quando si sente qualcuno parlare e non si capisce di cosa stia parlando.
Un modo simpatico per ammettere che “non ho assolutamente idea di cosa tu stia parlando/di cosa stia accadendo”.
Entrate in una stanza e sentite due astrofisici che discutono di dettagli tecnici. Si girano verso di voi, vi chiedono un parere. Voi non siete astrofisici. L’unica risposta possibile è “Ég kem alveg af fjöllum!”

Þetta er hebreska fyrir mér.

“Questo è ebraico per me!”
Questo modo di dire è l’equivalente del nostro “è arabo” e si usa, ovviamente, quando di qualcosa non ci si capisce proprio niente!
Se siete stati in Islanda vi sarete certamente trovati di fronte a qualche scritta pensando “Þetta er hebreska fyrir mér.”

Leggja höfuðið í bleyti

Metti la testa a mollo
Quando dovete pensare a qualcosa, ragionare, magari per prendere una decisione importante, rilassare il corpo e la mente in una bella pozza d’acqua calda potrebbe essere d’aiuto.
Chi ha avuto il privilegio di immergersi in una di quelle calde pozze islandesi sa che questo modo di dire è calzante.
Ti rilassi, ti metti in pace col mondo e puoi davvero ragionare a mente sgombra. Tranne quando c’è un vento che ti spruzza in faccia l’acqua manco fossi ai campionati mondiali di Super Liquidator, ecco. In quei momenti è un po’ più complesso schiarirsi le idee.
Non sai se comprare la PS5 o l’Xbox? “Leggja höfuðið í bleyti”.

Se pensando all’immergere la testa in acqua in Islanda e vi viene in mente solo la Blue Lagoon lasciate che vi dia qualche ottima alternativa!

Það eru margar undur í höfuðkúpu!

Ci sono tante meraviglie nella testa di una mucca!
E non abbiamo dubbi a riguardo, dopo l’eroica nuotata attraverso il fiordo della mucca Sæunn!
Questo modo di dire salta fuori quando succede qualcosa di assurdo e inaspettato.
Vieni a scoprire che il tuo ex compagno di classe metallaro, amante dell’alcool e sciupafemmine s’è fatto prete? “Það eru margar undur í höfuðkúpu!”

Að pissa í skó sinn

Pisciarsi nelle scarpe
Tra i modi di dire islandesi, questo è uno di quelli che rendono perfettamente l’idea.
Viene utilizzato quando si parla di qualcosa che sembra risolvere un problema ma in realtà lo peggiora.
Avete freddo ai piedi? Pisciarvi nelle scarpe li riscalderà ma tra le varie soluzioni non sembra esattamente la più intelligente.
Soprattutto se siete in Islanda. Magari nella neve.

Sæt er lykt úr sjálfs síns rassi.

Dolce è l’odore del proprio sedere”
Vi sarà certamente capitato di incontrare, nella vostra vita, quei personaggi che si sentono sempre i migliori in tutto.
Questo modo di dire è particolarmente calzante per questo tipo di curiosi esseri umani: quelli che trovano perfetto tutto ciò che fanno!
Continuate a sentirvi Iginio Massari anche se le vostre torte fanno pietà? “Sæt er lykt úr sjálfs síns rassi!”.

Brennt barn forðast eldinn.

Bambino bruciato sta lontano dal fuoco
Non so se rientri o meno nel metodo Montessori ma rende l’idea!
Non serve un interprete per capire che questo modo di dire significa che l’esperienza insegna.
Avete comprato su un discutibile sito internet un elicottero a € 19.90 ma vi sono arrivati dei calzini e vi hanno clonato la carta? “Brennt barn forðast eldinn”, la prossima volta probabilmente non ci cascherete più!

Rúsínan í pylsuendanum.

L’uvetta alla fine della salsiccia
E se con salsiccia oggi si intende quella impiegata per gli ormai iconografici hot dog islandesi., nei secoli passati si parlava di quella preparata secondo una ricetta danese.
Secondo quanto riportato in un poema del 1828 di Christian Winther, venivano messe delle uvette alle estremità dell’insaccato per renderlo ancora più gustoso.
Un modo di dire che descrive una sorpresa inaspettata che rende ancora più bello qualcosa di già bello.
Un po’ l’equivalente della nostra “ciliegina sulla torta”.
Siete in Islanda, alzate gli occhi e vedete un’aurora? Questa sì che è “rúsínan í pylsuendanum”!

Þetta reddast!

Si aggiusterà/andrà bene
Questo è il mio preferito tra i modi di dire islandesi e l’ho sentito pronunciare un’infinità di volte.
È il mantra di chi è nato e cresciuto su questa terra di non certo facile gestione.
Perché sarà per il clima indocile, sarà per le distanze, sarà perché ogni cosa a quelle latitudini richiede qualche sforzo in più: gli islandesi, o almeno quelli che conosco io, hanno incisa nel DNA una gran dose di filosofia.
Se Orazio diceva “Cascasse il mondo, io resto insensibile di fronte a tanta rovina”, gli islandesi la buttano sul “Þetta reddast”. Relax. Niente panico, non agitiamoci troppo.
Il loro spirito gli permette di affrontare anche le situazioni più assurde con la flemma di chi sa che infondo le cose si aggiusteranno e magari lo faranno pure da sole, senza che tu debba fare nulla.

Non vi nascondo che quando ho visto sbucare i cartelloni Andrà tutto bene in Italia ho pensato “Ecco. Ci siamo islandesizzati”.
Lo spirito è esattamente quello: hai bucato una gomma nei fiordi dell’Ovest e non passa nessuno da sei ore? Þetta reddast.
Hai perso le chiavi di casa in giardino appena prima che cadessero 40 cm di neve? Þetta reddast.
C’è una pandemia? Þetta reddast.
Speriamo che abbiano ragione!