L’ho scoperta per caso.
Non l’ho più mollata!
Di cosa parlo? Di Bókin (significa “Il libro”): la libreria più magica di Reykjavík.

La prima volta non si scorda mai

La prima volta che misi piede da Bókin mi sentii come Harry Potter in Diagon Alley.
Gli occhi così pieni di meraviglia da non riuscire neppure a prendere coscienza tutto quel che vedevo.

Esternamente sembrava una vecchia libreria come tante, solo un po’ più polverosa.
Le vetrine piene di libri esposti, un cestino lasciato fuori con alcuni titoli in offerta.
Esaminai velocemente il tutto: erano libri usati.
Mi tuffai oltre la porta d’entrata e capii immediatamente che avrei perso molto tempo lì dentro.

Un profumo di pagine ingiallite mi riempì le narici.
Alti scaffali di legno e metallo
, stipati oltre misura con titoli di ogni genere, costruivano un labirinto nel quale smarrirsi.
Dal soffitto pendevano nastri e spaghi con appese fotografie, scarpe, strambi oggettini e ritagli di giornale.
A terra…libri! Libri a centinaia.
Impilati senza un senso apparente, caduti a terra, aperti, chiusi.
Ho avuto l’impressione che alcuni di quei volumi fossero schiacciati lì, sul pavimento, in attesa di essere sfogliati dalla data di apertura (1964).
Un ambiente bizzarro e affascinante, saturo di scrittura e ragnatele impolverate.

Se mia madre avesse visto quella libreria avrebbe rivalutato quello che ai tempi della mia adolescenza definiva “un casino”.

Hagrid?

Foto di Thebookcollector

No, non è Hagrid ma un po’ potrebbe ricordarlo.
Un robusto uomo dai lunghi capelli raccolti in un codino, con una folta barba scura percorsa da due lunghi ciuffi grigi, si nasconde dietro un bancone sovrastato da una muraglia di libri.
Ha un aspetto un po’ burbero ma si rivela tutt’altro che scontroso.
È Eiríkur Ágúst Guðjónsson, collezionista di libri rari e socio di Ari Gísli Bragason.
Fu Ari a rilevare la libreria più magica di Reykjavík nel 1997, Eiríkur iniziò a fargli “da spalla” nel 2003.

Ari, con una testa di capelli ricci e un sorriso che illumina, guida i visitatori tra le strette corsie del suo regno illustrando le 20 sezioni tra le quali è possibile, e inevitabile, perdersi.
Si va dalla poesia ai fumetti, passando ovviamente per la letteratura islandese.
Una parte della caotica libreria è dedicata ai testi scritti in inglese e altre lingue (dunque sì, potrete comprare qualcosa da leggere davvero!).
I prezzi sono popolari, vi assicuro: non uscirete a mani vuote.

Libri e scacchi

Una foto di  Bobby Fischer, scacchista di fama mondiale, campeggia sulla parete della sezione dedicata al gioco degli scacchi.
Un semplice omaggio? No, molto di più.
Bobby passò gli ultimi tre anni della sua vita proprio qui, nella capitale islandese, e in quegli anni divenne un appassionato frequentatore di Bókin.

Passava quasi ogni giorno a trovare Ari e si sedeva a leggere, o sonnecchiare, su una sedia in fondo alla libreria.
Oggi la sedia originale è esposta al museo di Bobby Fischer a Selfoss, ma i librai l’hanno rimpiazzata con una poltroncina rossa.
Di fronte le hanno messo una bella scacchiera in legno, circondata da…altri libri.

Amanti degli scacchi provenienti da tutto il mondo visitano quell’angolo impolverato, con la vetrina da un lato e lo scaffale dall’altro, con rispetto quasi religioso.
Si siedono silenziosi, perdendosi nell’emozione.
Sono proprio lì, al posto del controverso Campione del mondo.

Se siete appassionati di scacchi, adesso avete motivo in più per visitare la libreria più magica di Reykjavík.

Immergetevi in questo magazzino di parole

Amici bibliofili, il mio consiglio è quello di visitare questo posto.
Dirigetevi all’angolo tra Klapparstígur e Hverfisgata, entrate e vagate perdendo la cognizione del tempo tra le copertine consunte, le decorazioni bizzarre e i titoli impronunciabili.

Porterete a casa come souvenir qualche libro e un’indelebile ricordo di un posto più unico che raro.
Se desiderate conoscere altri souvenir degni di nota da poter infilare in valigia dopo il vostro viaggio, leggete qui!

Per la cronaca: Bókin ha anche un sito con 16.600 titoli in vendita ma la versione internet non è poi molto meno confusionaria della libreria stessa… Dateci un’occhiata!