Sì, avete letto bene.
Ho scritto “palle di merda“.
E no, non sto parlando di vere feci ma delle regine delle alghe del Mývatn: le Aegagropila linnaei (conosciute come Cladophore o Marimo).
In Islanda prendono il curioso nome di Kúluskítur (kúla = palla-sfera / skítur = merda).
Perché? Beh. Provate a pescare in un lago del Nord, al freddo, e tirare su intere reti piene solo di ‘ste pallette verdi.
Va da sé che i pescatori le hanno battezzate così, dal profondo del cuore e non senza una certa dose di frustrazione.
Un fondale che sembra un bubble tea
Il lago Mývatn, tappa del Circolo di Diamante, ospitava una delle colonie di Kúluskítur più grande al mondo.
Queste alghe verdissime e rotonde in Islanda arrivano a misurare 15 cm di diametro.
Sono formate da tanti piccolissimi filamenti e, a differenza delle “solite foglie”, hanno la capacità di attuare la fotosintesi clorofilliana (proprio quella che avete studiato alle elementari) su tutti i loro 360°.
Si accatastano in fino a tre strati e si mantengono pulite dai sedimenti rotolando grazie al movimento dell’acqua.
Speranza per le alghe del Mývatn

Nel 2013 la popolazione di Kúluskítur era praticamente sparita.
A causa di decenni di inquinamento dovuto a falle nel sistema fognario di Skútustaðahreppur e alla raccolta di Diatomite l’acqua si era molto intorbidita.
I sedimenti si erano depositati sopra le povere pallette verdi.
Mancava luce e le alghe del Mývatn morivano.

Un dramma che, nonostante tutto, lasciò aperto uno spiraglio di rinascita per queste alghe.
Seppure molto piccole, già nel 2016 erano ricomparse.
Si spera che anno dopo anno possano ripopolare il fondale del bellissimo lago.
Gli scienziati le stanno monitorando strettamente e hanno notato che dalla presenza di queste apparentemente inutili palline verdi dipendono molte cose.

Primi tra tutti, loro: gli odiatissimi moscerini dai quali il lago prende il nome (Mý -moscerino / Vatn – lago).
Le larve di questi discretamente fastidiosi e microscopici chironomidi si nutrono di alghe.
Meno Kúluskítur significa meno larve sopravvissute.
E meno larve sopravvissute significa meno pesci sopravvissuti, perché quelle larve sono un alimento importante per la popolazione ittica del lago.
E chi mangia i piccoli pesci? Gli anatroccoli.
Insomma: le “palle di merda” creano equilibrio.
Volete vederle?

Non è una buona idea tuffarsi nel lago con pinne e maschera, dunque optate per la soluzione più semplice: presso il museo ornitologico di Sigurgeir Stefansson ne troverete alcune esposte.
E se invece voleste averne una tutta vostra, in commercio si trovano!
Negli ultimi anni sono diventate un accessorio:
le piccolissime addirittura vengono inserite in dei ciondoli con l’acqua, altre decorano fondali di acquario, altre ancora si evolvono in complemento d’arredo all’interno di un barattolo.
Se ne volete una (o tante!) tutte vostre vi consiglio di fare un po’ di shopping sul sito di Le Georgiche.
Potrete sceglierle di diverse dimensioni oppure già dotate di vaso in vetro.
Vengono commercializzate col nome di Marimo ma…volete mettere poter dire “vieni a casa mia ad ammirare la mia collezione di palle di merda“?
Fonti:
Einarsson, Árni & Jensdóttir, Marianne. (2003). Árni Einarsson & Marianne Jensdóttir 2003. Kúluskítur. Náttúrufræðingurinn 71: 34-39.. Náttúrufræðingurinn. 71. 34-39.
Ives, A. R., Einarsson, A., Jansen, V. A. A. & Gardarsson, A. High-amplitude fluctuations and alternative dynamical states of midges in Lake Myvatn. Nature 452, 84–87 (2008).
Kjaran, S. P., Hólm, S. L. & Myer, E. M. Lake circulation and sediment transport in Lake Myvatn. Aquat. Ecol. 38, 145–162 (2004).
Einarsson Á Stefánsdóttir G Jóhannesson H Ólafsson JS Gíslason GM Wakana I Gudbergsson G Gardarsson A . 2004. The ecology of Lake Mývatn and the River Laxá: Variation in space and time. Aquatic Ecology 38: 317–348.