Curiosità sui cavalli islandesi

Oh, oh, cavallo! 

Alzi la mano chi non ha mai visto la foto di alcuni cavalli islandesi su un paesaggio da fiaba!
Questa bestia maestosa nonostante la stazza ridotta rispetto ai cavalli ai quali siamo abituati è un’icona assoluta dell’isola del fuoco e del ghiaccio.

Se ho avuto occasione di conoscerlo da vicino devo ringraziare Ingunn Birna Ingólfsdóttir: cara amica, bravissima addestratrice e mia personale “bibbia del cavallo islandese”.

Foto di Peter Makus

Che ha di tanto speciale?

Questi cavalli sono arrivati in Islanda ai tempi della colonizzazione.
Hanno resistito a gelo ed eruzioni per arrivare sino ai giorni nostri, bellissimi, con le criniere al vento e quell’aria di chi sa di essere un figo pazzesco.

Al di là dell’aspetto che ricorda il buon Bon Jovi degli anni ’80 questi animali hanno qualcosa di veramente speciale: sono curiosi, amichevoli ed al tempo stesso testardi ed anarchici.

Sono puri: dai tempi dei coloni norvegesi non sono mai stati mescolati con altre razze ed hanno mantenuto caratteristiche uniche al mondo.  Nel 982 l’Alþingi (il parlamento islandese) proibì l’importazione di altri cavalli nella nazione, preservando così questa creatura dalle origini antiche.
Gli allevatori ci tengono moltissimo a mantenere questa razza inalterata. Pensate che se un cavallo lascia l’Islanda non potrà mai più tornarvi, anche nel caso in cui venga utilizzato per partecipare a competizioni in giro per il mondo: si rischierebbe di introdurre nell’ambiente islandese agenti patogeni e parassiti pericolosi per la fauna locale.

Ne vedrete letteralmente di tutti i colori: questi cavalli hanno mantello e crine di 40 colori ed oltre 100 pattern. Potrete incontrare anche dei soggetti con occhi azzurri, detti glaseygður: occhi di vetro.

Qualche curiosità su questi cavalli

  • Sanno nuotare e sanno perfettamente come guadare un fiume.
  • Possono avere solamente nomi islandesi e c’è un comitato addetto all’approvazione dei nomi. Rassegnatevi: non troverete nessun Mario da cavalcare.
  • Non c’è 4×4 che tenga: questi animali padroneggiano ogni tipo di terreno senza sforzo!
  • Ci sono circa 80.000 cavalli sull’isola
  • In inverno il mantello di questi animali cresce fitto e lanoso proteggendoli dalle intemperie meglio di qualsiasi capo tecnico che possiate mai acquistare.
  • Hanno una vita media di 40 anni anche se c’è stato un caso di un soggetto arrivato addirittura a 56!
  • Non si spaventano facilmente: non avendo predatori in natura sono decisamente poco timorosi.
Foto di Rafael Vila

Non chiamateli pony!

A meno che non vogliate offenderli, s’intende!
I cavalli islandesi sono veri e propri cavalli, non pony.
Sebbene la loro altezza sia ridotta rispetto a quella dei cavalli che siamo abituati a vedere in giro, queste piccole e fiere creature non sono da meno dei cugini più alti.
Hanno un’altezza media al garrese di 140 cm. Io però, che son goffa come una medusa spiaggiata, ho difficoltà a salirci senza l’aiuto di un gradino o un secchio ribaltato anche se sono così bassi.

5 passi tutti speciali

Questi piccoli islandesi hanno una marcia in più. Letteralmente!
A differenza di tutti gli altri cavalli hanno 5 andature anziché 3.  I loro passi speciali si chiamano Tölt e Skeið 

  • Fet – Passo

Il passo, l’andatura più rilassata, è quella che proverete qualora deciderete di regalarvi un’escursione a cavallo. Lenta ed emozionante, vi permetterà di godervi il paesaggio e prendere dimestichezza col cavallo.

  • Brokk – Trotto

Un passo comune a tutti i cavalli del mondo, è un po’ il “mettere la seconda”: si accelera!

  • Stökk – Canter/Galoppo

Il Canter ed il Galoppo sono due passi veloci simili tra loro (il Canter è più lento ed il Galoppo più veloce). In Islanda vengono equiparati. Se il trotto era “la seconda”, questo passo è decisamente “la quarta e la quinta”!

  • Tölt – Tolt

Eccoci al Tölt: la “mossa speciale” di questi equini tutto pepe. È un passo che posseggono sin dalla nascita, insito nella loro natura. A qualcuno viene più naturale, altri devono esercitarlo per poterlo fare perfettamente. Possono effettuarlo a diverse velocità.

  • Skeið – Skeid – “Flying Pace”

Questo è un altro passo speciale dei cavalli islandesi. Non tutti lo hanno, però.
È un passo molto veloce, permette loro di arrivare fino a 48 chilometri orari! Apparentemente è scomodo per chi cavalca ma i cavalli islandesi, giustamente, se ne fregano e sfoggiano il loro super-passo-speciale.
Qualcuno dice che questo passo faccia pensare a due umani che corrono a perdifiato in un costume da cavallo. In effetti c’è una certa somiglianza…

Perché i cavalli islandesi hanno dei passi in più?

Il motivo per cui i cavalli islandesi hanno questi passi speciali è una mutazione del gene DMRT3 responsabile della sincronizzazione tra il lato destro e quello sinistro del cavallo.

Grazie a questa peculiarità si sono sviluppati naturamente nuovi pattern di movimento delle zampe che non solo generano passi completamente rispetto a quelli degli altri cavalli ma permettono anche di muoversi molto velocemente senza entrare in galoppo.
Per darvi un’idea di quanto veloce possano andare: Kjarkur frá Árbæjarhjáleigu II (cavalcato da Konráð Valur Sveinsson) ha vinto il record mondiale di Skeið percorrendo 250 metri in 21.15 secondi.

Ma d’inverno?

Non immaginateli sempre chiusi in una stalla: questi cavalli hanno una tempra capace di resistere anche al clima islandese!

Foto di Ingunn Birna Ingólfsdóttir

Se vi steste chiedendo come fanno a correre con degli umani in sella durante i mesi più freddi vi svelo che…i cavalli islandesi montano gli “pneumatici invernali”!
Questi ferri vengono indossati per tutto il periodo freddo ed hanno due protuberanze nella parte posteriore che impediscono al cavallo di scivolare sul ghiaccio e di portarsi dietro chiunque lo stia cavalcando.

La canna nasale di queste creature perfettamente adattatesi per resistere al gelo è più stretta di quella degli altri cavalli e protegge i polmoni dall’inalazione di aria fredda.

Il loro mantello è doppio: hanno pelo e sottopelo per una termoregolazione eccezionale (un po’ come i cani nordici o quelli da pastore).
Hanno un pelo che in inverno può raggiungere fino a 15 cm di lunghezza! Morbidosi, ‘sti cavalli islandesi!

Interagire coi cavalli

Vedrete una marea di cavalli percorrendo la Hringvegur. Pioggia, vento, neve, sole, loro se ne stanno lì tranquilli anche in situazioni che potrebbero apparirvi apocalittiche.

È bene seguire alcune regole per rispettare loro ed i loro proprietari:

  • I cavalli vengono tenuti su proprietà private. Non scavalcate cancelli, recinti o quant’altro.
  • Non vi venisse in mente di saltare su un cavallo a caso, senza il permesso del proprietario. Sembra un’idea totalmente idiota ma c’è chi l’ha fatto!
  • Quando guidate e vedete dei cavalli non fermatevi improvvisamente a bordo strada. È pericoloso! Fermatevi solamente in aree adibite alla sosta come abbiamo visto in “Guidare in Islanda
  • Non accarezzateli. Lo so: verrebbe da baciarli e fargli le treccine ma dietro ad ogni cavallo c’è un gran lavoro di educazione che potrebbe essere buttato al vento se il cavallo pensasse di potersi “comportare come vuole” e ricevere carezze (i proprietari di cani capiranno benissimo cosa intendo!). Inoltre non potrete essere certi al 100% del temperamento dei cavalli che vi trovate di fronte.
  • Non date assolutamente loro cibo. Ne hanno in abbondanza e sono molto delicati dal punto di vista gastrointestinale.

E allora come si fa a conoscerli da vicino?

Se volete fotografarli assicuratevi di lasciare l’auto in un posto nel quale sia legale lasciarla, ben visibile da tutti coloro che guidano lungo la strada, ed avvicinatevi senza invadere la proprietà privata.

Se invece volete un contatto più intimo e personale…prenotate un’escursione!
Avrete modo di vederli da vicino, accarezzarli e cavalcarli in dei paesaggi meravigliosi accompagnati da professionisti che vi spiegheranno tutto ciò che desidererete imparare a riguardo.

Io ho il piacere di potervi consigliare i ragazzi di Kálfholt: una fattoria di famiglia tra Selfoss e Hella presso la quale troverete tanti cavalli pronti a condurvi in un’esperienza memorabile.
Distanti dalle rotte più turistiche, avrete occasione di cavalcare nei bellissimi sentieri attorno alla fattoria e persino lungo il fiume Þjórsá: lo stesso lungo il quale io ho passeggiato coi miei cani da slitta (non ne sapete nulla? Leggete la mia presentazione!).
È un paesaggio che ricorderete per tutta la vita, garantisco io!

Avrete inoltre il piacere di vivere queste emozioni senza “troppa gente” intorno: Kálfholt lavora solamente con piccoli gruppi e può persino capitare di avere un tour privato.
Date un’occhiata al loro sito internet.


Fonti:
Kristjansson, T., Bjornsdottir, S., Sigurdsson, A., Andersson, L., Lindgren, G., Helyar, S., Klonowski, A. and Arnason, T. (2014), The effect of the ‘Gait keeper’ mutation in the DMRT3 gene on gaiting ability in Icelandic horses. J. Anim. Breed. Genet., 131: 415-425. doi:10.1111/jbg.12112